c. Borisa Kidriča 37c, Slovenski Javornik – Jesenice, SLOVENIJA – EU. Za obisk v pisarni je potrebna predhodna najava na email: info@alpeadriagreen.com ali na GMS: 051 311 450

INQUINAMENTI TRANSFRONTALIERI ITALIA-SLOVENIA:CONTINUA L’INCHIESTA DEL PARLAMENTO EUROPEO.


image

http://www.greenaction-planet.org
NO AL TERMINALE DI RIGASSIFICAZIONE DI ZAULE, NO ALLA
BOMBA ATOMICA NEL PORTO DI TRIESTE
Petroliere attraccate al terminale petrolifero a poche
centinaia di metri da Muggia. Il rigassificatore sarebbe
adiacente al terminale petrolifero.
CAMPAGNA DI SOTTOSCRIZIONE POPOLARE PER IMPUGNARE IL DECRETO AUTORIZZATIVO DEL
GOVERNO ITALIANO
Il Governo Italiano ha dato, con decreto del Ministero dell’Ambiente in fase di
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il via libera alla realizzazione del pericoloso
terminale di rigassificazione nel porto di Trieste (vallone di Zaule). Il terminale
consiste nelle opere a mare ovvero il pontile a cui attraccano le navi gasiere per
scaricare il gas, e nei due grandi depositi a terra per una capacità complessiva di
300.000 metri cubi.
Il terminale, che sarà uno dei più grandi realizzati nel Mediterraneo (capacità di 8 – 12
miliardi di litri di gas), verrebbe collegato alla rete nazionale tramite un gasdotto
sottomarino che da Zaule, tagliando in due il Golfo di Trieste arriverebbe a Grado per
proseguire fino a Villesse (allacciamento rete nazionale). E’ previsto, ad impianto a
regime, un traffico di 110 navi gasiere (da 40.000 a 125.000 metri cubi l’una di capacità)
all’anno, che andrebbero ad aggiungersi a quello già intenso delle petroliere che
riforniscono il terminale petrolifero SIOT (il principale del Mediterraneo).
Il terminale di rigassificazione verrebbe a trovarsi al centro di un’area ad alta densità
di impianti industriali a rischio. Ben nove queste industrie in un raggio di appena 5
chilometri dal futuro terminale gas tra le quali si annoverano il terminale petrolifero
SIOT con i suoi depositi (una sessantina), i depositi di petrolio costieri, i depositi di
GPL della GTS, la Ferriera di Servola, la Linde Gas (depositi di ossigeno liquido), la
Alder (stabilimento chimico che produce la pericolosa formaldeide), l’inceneritore
ACEGAS.
Insomma, il luogo scelto è quello certamente meno adatta per realizzare un impianto di
questo tipo che porterebbe gravissimi danni non solo ambientali in fase di
realizzazione ed esercizio, ma anche rischi irrisolvibili per la sicurezza. Le navi gasiere
per approdare al terminale transiterebbero a poche decine di metri dalla cittadina
rivierasca di Muggia con conseguenze devastanti in caso di incidente o attentato.
Ma cosa capiterebbe in caso di fuoriuscita del gas dai depositi o dalle navi gasiere?
Un disastro di dimensioni apocalittiche. Il gas viene trasportato dalle gasiere a -160°C
e la nube fredda che si formerebbe entrando in contatto con l’atmosfera si
riscalderebbe lentamente aumentando il proprio volume fino ad assumere un fronte
di 1-2 Km che nel suo cammino distruggerebbe ogni cosa (compresi gli esseri
viventi) congelandola all’istante. La nube fredda si trasformerebbe poi
istantaneamente in una nube ardente in caso di innesco (scintille) bruciando ogni cosa
dovesse esserne investita. Le conseguenze non si limiterebbero a questo già
drammatico scenario: la nube ardente investirebbe i depositi di petrolio (con enormi
quantità di combustibile), di gas, di ossigeno liquido, di formaldeide delle altre
industrie a rischio, tutte a distanze ridotte dal terminale gas. Si innescherebbero così
altri incendi ed esplosioni a catena che devasterebbero Trieste, Muggia, S. Dorligo
della Valle. In pratica buona parte della provincia di Trieste verrebbe spazzata via.
Come un’eruzione vuclanica. Come una bomba atomica. I morti si conterebbero a
decine di migliaia.
La nostra Associazione si sta battendo da tre anni perché questo non possa accadere.
Grazie alle nostre denunce al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea siamo
riusciti a fare emergere la violazione da parte italiana della Legge Seveso sulla
sicurezza degli impianti industriali a Trieste. Il Parlamento Europeo ha avviato due
inchieste in merito (petizione n° 048/2007 e petizione n° 1147/08). Sul fronte interno
le osservazioni da noi presentate alle autorità italiane hanno consentito di rallentare
l’iter autorizzativo per il terminale obbligando la Commissione tecnica di VIA del
Ministero dell’Ambiente a una lunga e non agevole valutazione. Per meglio
comprendere la mole di lavoro da noi svolta alleghiamo l’elenco delle osservazioni
inviate al Ministero dell’Ambiente nei confronti del progetto della Gas Natural. Ben 28
sono quelle presentate da Greenaction Transnational; seguono (a grande distanza):
WWF (4 osservazioni), Alpe Adria Green (associazione croato-italo-slovena – 4
osservazioni), Comitato Salvaguardia Golfo di Trieste (2 osservazioni), Adriatic
GreenNet (associazione slovena – 2 osservazioni), Legambiente (1 osservazione).
Questo nostro forte impegno per garantire sicurezza e un futuro alla città di Trieste è
stato svolto senza avere purtroppo alcun supporto. La campagna sui rigassificatori è
completamente autofinanziata e in tre anni siamo riusciti ad ottenere solo 400 euro di
contributi da parte di cittadini, a fronte di spese almeno dieci volte superiori e
sempre in crescita. Ora questa situazione non potrà più essere da noi sostenuta.
Siamo infatti ad un bivio. Dopo il parere favorevole al progetto da parte del Governo
Italiano, l’unica possibilità di opposizione è rappresentata dall’impugnazione del
decreto autorizzativo al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio. I costi di
questa causa ammontano ad almeno 10.000 euro, ed altrettanti sarebbero necessari
se il T.A.R. rigettasse il ricorso e lo si dovesse impugnare al Consiglio di Stato. Questa
è d’altronde l’unica strada da seguire per bloccare subito l’iter autorizzativo e per
potere poi procedere presso le Istituzioni Comunitarie (Parlamento Europeo,
Commissione Europea, Corte di Giustizia Europea) dimostrando di avere seguito
tutte le vie di ricorso interne.
Dal momento in cui il decreto autorizzativo verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
avremo 30 giorni di tempo per impugnarlo. Considerando le ferie giudiziarie (dal 1
agosto al 15 settembre) il termine ultimo potrebbe scadere il 15 ottobre. Solo quindi
se entro la fine di settembre avremo trovato la copertura finanziaria (almeno il 50%
dell’importo necessario per il ricorso al TAR) potremo impugnare il decreto
ministeriale e bloccare l‘iter autorizzativo (Conferenza di Servizi a cui seguirà
l’approvazione del progetto esecutivo e il via libera ai lavori di realizzazione, il tutto
entro un anno – un anno e mezzo).
Da non sottovalutare che l’interesse dei cittadini a sostenere tale azione a difesa
dell’intera città, della sua sicurezza, del suo sviluppo (il rigassificatore
rappresenterebbe la fine del porto commerciale) e della qualità della vita, dovrebbe
essere basato anche sulla semplice considerazione che la realizzazione del
rigassificatore porterà ad una svalutazione globale del patrimonio immobiliare per
Trieste che potrebbe arrivare fino al 20% (a seconda della distanza degli edifici
dall’impianto). Chi, infatti, vorrebbe vivere con una bomba atomica in casa mettendo
a repentaglio la vita dei propri familiari?
Il disastro di Viareggio (28 morti, decine di feriti e la devastazione di un intero rione
della cittadina toscana) è stato causato dalla fuoriuscita ed incendio di soli 30 metri
cubi di GPL. Una sola nave gasiera trasporta 125.000 metri cubi di GNL (4166 volte il
quantitativo di gas che ha causato il disastro a Viareggio), e in caso di incidente
verrebbero direttamente investiti per l’effetto domino decine di depositi di gas,
petrolio e ossigeno liquido con fuoriuscita ed incendio di milioni di metri cubi di
combustibile.
E’ per questo che le autorità pubbliche preferiscono non informare i cittadini evitando
addirittura, e in maniera criminale, di metterli a conoscenza dei piani di emergenza
previsti dalla Legge Seveso per le industrie esistenti. Fino a quando la popolazione
non saprà quali pericoli corre ogni giorno, non ci saranno problemi ad aggiungere
rischio a rischio.
COME SOSTENERE L’AZIONE DI GREENACTION:
ADERENDO ALLA SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA PER RACCOGLIERE I FONDI
NECESSARI PER PRESENTARE RICORSO AL TAR CONTRO L’AUTORIZZAZIONE
RILASCIATA DAL GOVERNO ALLA SOCIETA’ GAS NATURAL PER LA REALIZZAZIONE
DEL TERMINALE DI RIGASSIFICAZIONE NEL PORTO DI TRIESTE (ZAULE).
ABBIAMO 60 GIORNI DI TEMPO PER RACCOGLIERE ALMENO 5.000 EURO!
I VERSAMENTI POSSONO ESSERE EFFETTUATI SUL CONTO CORRENTE POSTALE
83762187 INTESTATO A GREENACTION TRANSNATIONAL CON LA CAUSALE “PRO
RICORSO RIGASSIFICATORI”.
ALLEGATO (PAGINE SEGUENTI): ELENCO DELLE OSSERVAZIONI SUL PROGETTO DEL
TERMINALE GAS NATURAL PRESENTATE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE.
GREENACTION TRANSNATIONAL
tel/fax +39 040-2410497 – E-mail: info@greenaction-planet.org === greenaction.planet@gmail.com
PRESO ATTO che in data 20/06/2008 la Commissione Tecnica di Verifica dell’.Imp~no Ambientale – VIA
e VAS ha espresso parere favorevole con prescrizioni alla realizzazione del progetto "Terminale di
rigassifica~.ionee ricezione GNL a terra Zaulc (Comune di Trieste)".
PRESO ATTO della docun~entazioneo riginariamente inviata da! Proponente nei limiti della sua rilcvanza ai
fini del presente parere.
VISTE le osservazioni espresse ai sensi dell’ari. 6 della I,. n. 34911986 dai soggetti di seguito elencati:
nota protocollo CVIA/2007/0388 del 24/01/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVlA/2007/0549 del 05/02/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVIA/2007/055 1 del 05/02/2007 contenente le osservazioni del Comitato per la
Salvaguardia del Golfo di Trieste pervenute nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVIA/2007/0774 del 15/02/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
ncll’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CV W2007/179I del 05/04/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CW007t2762 del 06/06/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVIA/2007/2863 del 12/06/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVIAi2007l2933 del 15/06/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVW2007/3008 del 21/06/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
nota protocollo CVW2007/3236 del 05/07/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambilo della Procedura di VIA:
nota protocollo CTVA/2007/0123 del 1911 1/2007 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’arnbito della Procedura di VIA;
nota protocollo CTVA/2008/0795 del 28/02/2008 contenente le osservazioni del pubblico pervenute
nell’ambito della Procedura di VIA;
VISTE le seguenti osservazioni pervenute in seguito all’emissione del Parere VIA n. 73 del 20/06/2008.
Dir. Reg. VVF del Friuli Venezia Giulia del 12/05/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-13300 del
19/05/2008;
Greenaction Trasnational del 20/06/2008 acquisita al prot. n DSA-2008-18030 del 30/06/2008;
Greenaction Trasnational del 02/07/2008 acquisita a! prot. n. DSA-2008- 18989 del 08/07/2008;
Greenaction Trasnational del 06/08/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-22656 del 13/08/2008;
Greenaction Trasnational del 25/08/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-24099 del 02/09/2008;
Terminale di r~ass’ficoziottee ricezione GNL a terra Zaule (Comune di Trieste) – G r e ex ari 9 2 di 39
Â¥ *.
e
. . – . . . acquisita al prot. n. DSA-2008-24135 del 02/09/2008;
L .- – I
AAG (Alpa Adria’Grcen) del 25/08/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-24836 del 09/09/2008;
M G (A lpa Adria Green) del 25/08/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-25026 del 11/09/2008;
AAG (Alpa Adria Green) del 25/08/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-26367 del 24/09/2008;
Greenaction Trasnational del 30/08/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-24914 del 10/09/2008; hV. /4
WWF del 23/09/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-27068 del 29/09/2008; \v
Grccnaction Trasnational del 06/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-29022 del 14/09/2008; l \
Greenaction Trasnational del 07/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-28674 del 10/10/2008;
Legambiente del 0111 ODO08 acquisita al prol. n. DSA-2008-28674 del 1011 O/2OO8;
Comitato Salvaguardia Golfo Trieste del 01/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-28674
1 011 Of2008;
Greenaction Trasnational del 13/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-30215 del 24/10/2008; . . .. . .
Greenaction Trasnational del 19/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-3 1023 del 30/10/2008, -h,
WWF del 29/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-3 1961 del 07/11/2008; A
Adriatic GreeNet del 30/10/2008 acquisita al prot. n. CTVA-2008-43 12 del 1211 112008; I a Greenaction Trasnational del 01/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-28595 del 09/10/2008;
Adriatic GreeNet del 30/10/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-33791 del 2111 112008; i Grcenaction Trasnational del 1111 112008 acquisita al prot. n. DSA-2008-33915 del 2411 112008;
Greenaction Trasnational del 12/11/2008 acquisita al prot. n. DSA-2008-33914 del 2411 112008;
Greenaction Trasnational del 2011 112008. DSA-2008-34741 del 2711 1/2008;
No Smog acquisita al prot. n. DSA-2008-35368 del 02/12/2008;
WWF del 1911 112008 acquisita al prot. n. DSA-2008-34568 del 2711 1/20i 8 ;
Greenaction Trasnational del 06/12/2008 acquisita al prot. n. CTVA-2008-4916 del 15/12/2008; , l v\
Greenaction Trasnational del 1 1/12/2008
Greenaction Trasnational del 1511 212008 acquisita al prol. n.
Commissione con nota prot. CTVA/2009/508 del 13/02/2009.
VISTE le controdeduzioni alle osservazioni del pubblico
VISTO Felaborato redatto da [SPRA dal titolo
del Terminale GNI, di Zaule del Ministero dell’Ambiente e tutela del Territorio della Repubblica di
Slovenia" nell’ambito dell’analisi relativa al
Zaulc/Gas Naturai sdg S.A." acquisito al prot
le controdeduzioni alle suddette osservazioni del pubblico.
VISTE le ulteriori seguenti oss
20/06/2008:
Terminale di rigassif"cazione e ricezione
Â¥?
Greenaciion Trasnational del 19/12/2008 acquisita al prot. 11.
Greenaction Trasnational del 22/12/2008 acquisita al prot. n. CTVA-2008-5157 del 29/12/2008; .
Grcenaction Trasnational del 241 l2/2OO8 acquisita al prot. n. C’I’VA-2008-5 186 del 2911 212008;
Greenaction Trasnational del 06/01/2009 acquisita al prot. n. CTVA-2009-0021 del 08/01/2009:
Greenaction Trasnational del 3 111 212008 acquisita al prot. n. CTVA-2009-0022 del 08/01/2009;
ITSTA l’integrazione dell’elaborato redatto da 1SPRA dal titolo "Controdeduzioni al Rapporto sull’impatto
transfiontaliero del Terminale GNL di 7aule del Ministero dell’Ambicnte e tutela del Territorio della
Repubblica di Slovenian nell’ambito dell’analisi relativa al progetto "Terminale di ricezione e
rigassificazione di GNL – Zaule/Gas Natura1 sdg SA." acquisita al prot. CTVA/20091754 del 26/02/2009
contenente anche le controdeduzioni alle suddette osservazioni del pubblico.
VISTE, inoltre, le seguenti osservazioni pervenute in seguito all’emissione del Parere VIA n. 73 del
20/06/2008:
Greenaction Trasnational del 14/01/2009 acquisita al prot. n. CTVA-2009-0158 del 20/01/2009;
Greenaction Trasnational del 1910 112009 acquisita al prot. n. CTVA-2009-0263 del 26/01/2009;
Greenaction Trasnational del 28/01/2009 acquisita al prot. n. CTVA-2009-0357 del 02/02/2009;
Greenaction Trasnational del 08/02/2009 acquisita al prot. n. CTVA-2009-0424 del 09/02/2009;
WWF del 15/01/2009 acquisita prot. n. DSA-2009-0201 1 del 02/02/2009;
Greenaction Trasnational del 15/02/2009 e del 2010212009 acquisite al prot. n. CTVA-2009-695 del
23/02/2009;
Greenaction Trasnational del 03/03/2009 acquisite al prot. n. CTVA-2009-892 del 09/03/2009.
CONSIDERATO che le succitate osservazioni, pervenute dal 14/01/2009, possono essere considerate sia
ripetitive – e percià già considerate nelle controdeduzioni precedentemente discusse ed eventualmente
incluse in sede prescrittiva – sia irrilcvanti ai fini dell’espressione del seguente parere.
VISTI anche i chiarimenti inviati dal Proponente e acquisiti
con nota prot. CTVN200814909 del 15/12/2008 relativi alla "Relazione della mitigazione
dell’in~pattop aesaggistico del Terminale di Rigassificazione e ricezione GNA – ZAULE (TS)";
con noia prot. CTVA7692 del 23/02/2009 relativi alla "Valutazione dei profili ambientali nella fase
di cantiere delle opere di inserimento paesistico";
con nota prot,CTVA/2009/508 del 13/02/2009 relativi alla valutazione della sovrapposizione degli
effetti tra il rigassificatorc in oggetto e il rigassificatore ofTshore del Golfo di Trieste attualmente in
valutazione di in~pattoa mbientale;
VISTO Ielaborato rodano da lSl-‘RA dal titolo "Controdeduzioni al Rapporto suli’impatto transfiontaliero
del Terminale GNL di Zaule del Ministero dell’Ambientc e tutela del Territorio della Repubblica di
Slovenia" nell’ambito dell’analisi relativa al progetto "Terminale di ricezione e rigassificazione di GNL –
Zaule/Gas Natura1 sdg S.A." acquisito al prot CTVA/2009/659 del 19/02/2009 e la successiva integrazione
dello stesso acquisita al prot. CTVA/2009/754 del 26/02/2009 per la parte che si riferisce specificatamente al
progetto paesistico ed alla sua cantierizzazione oltre che alla sovrapposizione degli effetti.
PRESO ATTO dei pareri pervenuti:
P. Terminale di r@sif"caaone e ricezione GNI. a terra Zaule (Comune di’Trieste) -parere ex ari 9 4 di 39

http://www.greenaction-planet.org
INQUINAMENTI TRANSFRONTALIERI ITALIA-SLOVENIA:CONTINUA L’INCHIESTA DEL
PARLAMENTO EUROPEO. SOTTO ACCUSA FERRIERA DI SERVOLA E IMPIANTI DI
DEPURAZIONE FOGNARIA.
APERTO UN PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE DALLA COMMISSIONE
EUROPEA PER IL MALFUNZIONAMENTO DEI DEPURATORI FOGNARI DELLA
PROVINCIA DI TRIESTE.
Trieste 21.07.2009 – Con Comunicazione del 14.07.2009 la Commissione per le Petizioni del
Parlamento Europeo ha confermato la continuazione dell’inchiesta avviata a seguito della
presentazione della denuncia di Greenaction Transnational sugli inquinamenti transfrontalieri tra
Italia e Slovenia causati dagli impianti industriali e dai depuratori fognari della provincia di Trieste.
Nella denuncia, che ai sensi del Trattato CE è stata recepita come petizione (n° 1459/2007), veniva
affrontato in particolare il pesante inquinamento atmosferico prodotto dalla Ferriera di Servola in
concorso con l’inceneritore cittadino, e l’inquinamento delle acque marine causato dagli scarichi dei
collettori fognari (anche in zone balneari) dei cinque depuratori (da anni malfunzionanti) della
provincia di Trieste. Le conseguenze di questo inquinamento continuato vengono estese alla vicina
Slovenia, sia per quanto riguarda quello atmosferico (ferriera + inceneritore con emissioni di
diossine, biossido d’azoto, PM10), sia per quello marino (il principale depuratore della provincia di
Trieste – quello di Servola, con capacità di 170.000 abitanti – scarica con collettore di 7,5 km i reflui
fognari in prossimità delle acque territoriali della Slovenia).
L’inchiesta in corso ha confermato quanto denunciato da Greenaction determinando l’avvio di un
procedimento di infrazione per l’inquinamento del Golfo di Trieste causato degli scarichi fognari
non depurati. Nella relazione della Commissione Europea, che svolge l’inchiesta per conto del
Parlamento Europeo, viene evidenziato che: “[…] La direttiva sul trattamento delle acque reflue
urbane stabilisce l’obbligo di trattamento delle acque reflue per tutte le zone di insediamento o le
zone di attività economica con più di 2.000 abitanti o l’equivalente in termini di inquinamento da
acque reflue (‘abitanti equivalenti’). Le zone di insediamento di Trieste, Muggia e San Dorligo della
Valle rientrano senza dubbio nel campo di applicazione della direttiva. Tenuto conto che il
trattamento biologico delle acque reflue necessario non viene effettuato in maniera adeguata, la
Commissione, nel suo ruolo di custode del trattato, ha già avviato una procedura di infrazione
contro l’Italia per la mancata conformità alla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane”.
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico causato dalla Ferriera di Servola e dagli altri impianti
industriali si conferma la critica situazione della provincia di Trieste infatti: “[…] La Commissione
rileva che nella zona di Trieste la concentrazione di PM10 e di biossido di azoto supera il valore
limite oltre al margine di tolleranza, creando una situazione che richiede l’adozione di un piano
relativo alla qualità dell’aria”. La Commissione precisa inoltre che sono due gli impianti nell’area
siderurgica di Servola sottoposti alla direttiva (2008/1/CE) IPPC (prevenzione e riduzione integrate
dell’inquinamento): l’impianto siderurgico ‘Lucchini’ e la centrale elettrica di Servola. Ma solo la
Lucchini risulta avere l’autorizzazione IPPC. La stessa Commissione Europea sottolinea comunque
che: “[…] la mera esistenza di un’autorizzazione non è sufficiente per valutare se l’autorizzazione è
valida e conforme alle disposizioni della direttiva IPCC”.
_________________________
Si tiene ad evidenziare che Roberto Giurastante (responsabile di Greenaction Transnational), autore
della petizione che ora ha portato al riconoscimento della grave situazione di inquinamento
trnasfrontaliero da parte delle istituzioni comunitarie, nel marzo del 2007 – all’epoca come
rappresentante degli Amici della Terra di Trieste – aveva presentato all’autorità giudiziaria nazionale
(Procura della Repubblica di Trieste) un esposto sugli stessi inquinamenti, ottenendo quale un’unico
risultato una richiesta di emissione di decreto penale di condanna nei suoi confronti da parte
dell’allora Procuratore della Repubblica Nicola Maria Pace (attuale Procuratore della Repubblica di
Brescia). Secondo il Procuratore Pace, Roberto Giurastante non rappresentava infatti effettivamente
la sua stessa associazione e aveva: “[…] con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso,
al fine di procurarsi il vantaggio costituito dalla maggiore rappresentatività delle denunce sporte in
quanto all’apparenza riconducibili ad una associazione ambientalista di rilevanza nazionale […]
indotto in errore i magistrati del pubblico ministero presso il Tribunale di Trieste e dell’ufficio
G.I.P. del Tribunale di Bologna ….”.
Giurastante e la sua associazione si trovavano all’epoca al centro di un duro scontro con
l’associazione nazionale Amici della Terra Italia da cui erano stati sconfessati, ma il gruppo di
Trieste aveva sempre avuto completa autonomia giuridica e come tale poteva quindi muoversi.
Dopo essere stato rinviato a giudizio a seguito della condanna preventiva (senza possibilità di
difesa), Giurastante veniva alla fine assolto il 16 gennaio del 2009 dal Tribunale di Trieste “perchè il
fatto non sussisteva” essendo stato provato che egli rappresentava effettivamente la propria
associazione. Ma la denuncia sugli inquinamenti transfrontalieri era stata nel frattempo già archiviata
senza indagini da parte dell’autorità giudiziaria nazionale.
ALLEGATA la relazione del Parlamento Europeo sull’inchiesta in corso.
GREENACTION TRANSNATIONAL
Via Palestrina 3 – 34133 Trieste (Italy)
tel.+39 040-2410497
info@greenaction-planet.org